30 gennaio 2006

poesie di una domenica solo

Farfalla Dipinta

Farfalla dipinta,
i tuoi fissi occhi
di elettrica luce
assorto contemplo.

Realtà a te dischiuse
E a me sì velate
Cerco di creare
Tra i tuoi tratti e colori.

Ferma ed immota
Nell’attimo di un volo
Come un bagliore
Mostrami fatata

La terra lontana
Da cui ora provieni
E lascia il mio sguardo
In essa, perdersi beato.


Luoghi e labirinti

Vi sono luoghi in cui la mente dell’uomo
Non dovrebbe mai perdersi,

labirinti chiusi al peregrinare vago,
stanze serrate da chiavi perdute,
spazi infiniti dimenticati per sempre.

Perché a me ne è stato dato l’accesso?
Chi mi ha donato la parola che conduce?
Che colpa sconto ogni giorno della mia vita?

Cieco e dolente
Cozzo fremente
Contro muri possenti

Incatenato alla vista di un mondo
Diverso che non conosco
E non comprendo.

Come da un’altura
Solo e lontano
Vedo la vita,

la vostra realtà
illusoria e vana,
il vostro essere stolti.

E con tutto il mio pianto
Ora e per sempre
Io vi invidio.

Il treno eterno


Vorrei che questo treno lento
Che ovunque mi porta
Mai arrivasse alla fine del viaggio

E io qui seduto a poetare
Continuassi a vedere
Veloci le stazioni passare.

Sino a morire
Tra una sosta e l’altra
Di stenti e silenzi.

Così, questa mia vita
Avrebbe un senso,
almeno.

Gli occhi stanchi vanno chiudendosi

Gli occhi stanchi vanno chiudendosi
E l’oblio dolce arriva,
ma temo il risveglio
che presto verrà
e al cascata di ricordi
dolenti
che esso porterà.

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