18 gennaio 2006

Una strada scorre

Una strada scorre

Una strada scorre

Lenta e curvata

Tra campi seminati,

solitarie dimore,

magioni solitarie

forse abbandonate.

Una musica nella mente

Suona precipitosa

A rievocar paesaggi lontani.

Come se la via

Magicamente portasse

All’inglese campagna.

Allora stupito

Vedo lord e dame

Cavalieri e castelli.

Sento il profumo

D’un’aria mai respirata

Da piante mai viste.

Fermo e incredulo

Lascio che l’illusione

Languidamente rimanga.

Onirica visione

In cui felice

Mi perdo.

All’improvviso poi,

il fragore reale

d’un camion di lontano.

Strappato il velo

Della pietosa Maya:

l’orrendo risveglio.

E mi ritrovo ancora

Qui ed ora

Come sempre a soffrire.

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