30 ottobre 2006

Ancora poesie...

Perpendicolari strade si incrociano

Perpendicolari strade si incrociano
In reticoli di cemento ripetuti
Sino a formare scacchiere desolate
E i pedoni vi restano morenti.

Tra il bianco ed il nero ossessivi
Saltello insicuro secondo le regole
E spaventato volgo gl’occhi attorno
Cercando il nemico certo in attesa.

Fermo non posso e non voglio
Abbandonarmi sconfitto e affranto
E allora avanzo incosciente
In un labirinto infinito e senza varchi.

Gioco una partita conosciuta,
Chiara sul rigo la fine sicura:
Il fallimento, la sconfitta e la caduta,
Ciclica imitazione d’una vita già vissuta.

Stolto e un po’ sfrontato
Di ciò che m’aspetta non mi curo
Vado oltre ancora oltre,
Sisifo moderno sul mio monte.


Mille imbizzarriti cavalli

Mille imbizzarriti cavalli
Lentamente e da lontano
Sento arrivare,
famelica mandria.

Piano il fragore s’alza
Ad oscurare le voci altre
E i miei pensieri strani.
Devastazione annunciata.

Da un luogo profondo
Remoto della mente
Liberi accorrono furenti.
Oscuri itinerari.

Giungono ora!
Li vedo all’orizzonte vago
Tra la coscienza e ciò che sta oltre.
Massa indistinta.

Finché agli occhi appaiono
E s’avventano
Distruggendo e calpestando.
Rovine disilluse

Persino il tempo
Smette di avanzare
E si lascia dominare.
Irreale assurdità.

Nella caotica corsa
Infinite volte mi perdo
E cieco m’abbandono.
Urlante tempesta.

Ferito e sanguinante
Giaccio umiliato
Al loro passaggio.
Polvere rossa.

Fedele simbologia
Per dire il coraggio
La cupa verità.
Rivelazione oscena.

Quei cavalli, la mia follia
Che annunciata sgorga
Nella vita mia.
Impetuosa onda.

Pensieri funesti
Di un altro me stesso,
bisbigli e sospiri.
Grido silenzioso.

Dagli assordanti mormorii
Solo un urlo disarticolato
E gesti insani.
Nuova realtà.

Demente e folle
Da solo nel mondo
Dimentico il dolore.
Speranza malata.

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