Poesie d'un viaggio in treno
Invidio lo specchio
Invidio lo specchio
Che ogni giorno t'osserva
E null'altro fa
Se non riflettere di te.
Ho sentito la tua voce
Ho sentito la tua voce
Nei tratti sussurrata
E per un attimo ancora,
Maledetto, ti ho amata.
Poi piano il ricordo
A sbalzi s'è affacciato,
E il volto triste cupo,
Della memoria m'ha sorriso.
Epifanica certezza
Del nuovo mondo solo
E chino il cammino.
Del vacuo il terrore,
Del nero il colore.
Qui grido e mi consolo.
Venerdì 17 Novembre
Giorno funesto
Di superstizione figlio
Vilmente condannato
A mestizia e orgoglio.
D'altrui la colpa sconta
Nessuna grazia ricevuta
Ma solo vergogna e onta
Non commessa né pensata.
La sola sua salvezza
Il morir desolato
E il lasciar la vita.
L'alba nuova ch'avanza
Vedrà il sole colorato.
Finita sembra la recita.
Invidio lo specchio
Che ogni giorno t'osserva
E null'altro fa
Se non riflettere di te.
Ho sentito la tua voce
Ho sentito la tua voce
Nei tratti sussurrata
E per un attimo ancora,
Maledetto, ti ho amata.
Poi piano il ricordo
A sbalzi s'è affacciato,
E il volto triste cupo,
Della memoria m'ha sorriso.
Epifanica certezza
Del nuovo mondo solo
E chino il cammino.
Del vacuo il terrore,
Del nero il colore.
Qui grido e mi consolo.
Venerdì 17 Novembre
Giorno funesto
Di superstizione figlio
Vilmente condannato
A mestizia e orgoglio.
D'altrui la colpa sconta
Nessuna grazia ricevuta
Ma solo vergogna e onta
Non commessa né pensata.
La sola sua salvezza
Il morir desolato
E il lasciar la vita.
L'alba nuova ch'avanza
Vedrà il sole colorato.
Finita sembra la recita.
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