13 dicembre 2006

Poesie venete

Grido silenzioso

Grido silenzioso
Di vorticanti pensieri
Come fili intrecciati
In stoffe sussurrate.

Muto il volto scolpito
In una maschera mesta,
Levigato specchio d’avorio,
Cesello di dita crudeli.

Gli occhi guizzanti
Azzurri e ghiacciati
Vagano intorno.

Il nero là in fondo,
Forse d’inganno,
Chiusi dimenticano.

Stridono i freni del treno

Stridono i freni del treno,
La stazione, come un ventre
Materno, ci accoglie frenetica.

Marea ondeggiante di gente,
Sfuggono veloci agli sguardi
Di chi rimane, stranito.

Si vedono abbracci
E si odono sospiri
D’amanti ricongiunti.

Per un momento dimentiche
Le liti e il dolore
E tutto è tinto d’affetto.

Intime unioni di vite
In un soffio legate,
Sembrano pacificate.

Così solitario resto,
Avanzando e serpeggiando
Tra coloro che non pensano.

Nessuno attende il mio arrivo,
Il mio volto e il mio sorriso
E me ne vado nel cammino.

Bramo occhi nuovi
In cui rispecchiarmi
Ma invano li cerco.

In un guizzo si fa strada
Nel ricordo un passato
Ronzante e ora lo scaccio.

Nel silenzio della voce
Siedo e rifletto
La mia vita e il destino.

Il viaggio è finito
Ed ogni cosa torna
Identica nel sempre

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