24 gennaio 2007

Venerdì di un inverno caldo

Sibila il vento caldo
Sibila il vento caldo,
un profumo di spezie
e di deserti lontani.

Strana questa notte
Di un inverno rubato
Seduto e un po’ ubriaco.

Steso sul Monte Vecchio
Per una via Crucis di sabbia
Osservo il cielo sospeso.

Le elettriche stelle
Colorate e accese
Si riflettono nel niente.

Folle un po’ sorrido
E tutto il mondo attorno
È chiuso in una mano.

1 Comments:

Blogger 7di9 said...

Un'esistenza priva di Demiurgo non fermerebbe la mia rabbia, che in tal caso diverrebbe astrazione dell'istinto alla diversità, elemento che ci permette di distaccarci dalla nostra natura di golem privi di causa prima.

11:32 PM  

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