28 marzo 2007

Il Poema del Monte del Senso

Il Poema del Monte del Senso
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Invocazione

Cantatemi Erinni
Dal ventre squartato
Le sibille parole
Di memoria cumana.
Muse d’artigli
Svelate la mente.

Lasciate il respiro
Nella musica fluire
Il mesto destino
Nella vita morire.
Di Urano figlie,
di vendetta dee.

Nel poeta suonate
I significanti suoni,
Di un uomo solo il passo
E di una vaga compagnia
Il lento andare
Al monte del senso.

Ondulante sentiero
D’orme trafitto
Lento s’avvolge
In spire ritorte,
Alla vetta ventosa
Lì mi conduca.

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Solo nel nulla

Dita genuflesse
In delirante preghiera,
Ossute piaghe
Intrecciate e stanche,
Ferite e sangue
Brandelli di speranze.

Le braccia fiacche
Alte nel cielo
Malato desiderio
D’esser compreso,
Rivoli neri
Di disperazione raffermi.

In ginocchio sull’orlo
Del ciglio una strada,
Denso il silenzio
Lento il cammino
Ch’a nulla conduce
E solo rimango.

Fosche urla silenti
E il ghigno folle
D’un Atlante sconfitto
Nella nera pozza
Di fetida acqua:
L’ignoto mio volto.

Ma improvvisa l’ombra
Di un nulla deserto
Di rovi e ruscelli
Gorgoglianti e stanchi.
Ora d’essi ovunque
Odo il velato lamento.

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La compagnia degli spiriti vaghi


Li vedo tremanti
Indifferenti e stanchi
Nel mormorio soffuso
Funesta fanfara,
A loro le iridi fredde
E gli indolenti miei gesti.

Passi su passi
D’impronte scavate
Disumane fiumane
Leggeri spettri.
Processione caotica
D’altrui i deliri.

Serpeggia danzando
Il lento corteo
D’uomini e morti
Nel regno rinchiusi
Ignari compagni
Della mia sorte.

Moltitudine di balbuzie
Tardo l’andare
Nel dolce declivio
D’un monte infinito
E nessuna stella
La via ad indicare.

Eccoli sognanti
Son re e poeti
Folli e bramanti
Cercano ancora
La loro ragione
In cocci di vasi.
_____________________

Il monte del Senso

Si svela nebbiosa
L’altura rocciosa
Fatato destino
Del mesto avanzare
La cupa brigata
D’un urlo s’avanza.

Immensa la vetta
Par che si faccia,
Tumorale deflagra
E la luna s’oscura,
Solitaria marea,
Rantolo l’erto sentiero.

Indifferente e cieco,
Servo regnante
E re servente,
Folle la folla
Pigro attraverso,
Lama del silenzio.

Il cielo e la terra
Tra le stelle sposi,
Uniti nel tocco
D’un monte funesto,
Vetta, qui io sono.
Con me i vaghi bisbigli.

Una strana figura
Oscuro contorno
Nella notte orfana
Degli astri la luce
Immoto me ne resto
E il mondo osservo.

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In cima sulla Vetta del Caos


Nel palmo d’una mano
Chiuso lo posseggo,
Mia filiale creatura,
A lei il senso dono,
L’assurda ragione
Del semplice essere.

Casualità, bizzosa
Caotica assurdità,
Sisifico delirio,
Entropica deriva
Caos generatore,
Demiurgica assenza.

Scopro accecanti
Combinazioni e rimandi
Ma niente a pensare
I miei fatti e parole.
Feroci presenti
Tra loro slegati.

Cercavo piangente
Le pagine del Libro,
Ora tra le mani consunte
Aria fredda ritrovo,
Ma nella cinica mente
La verità. La verità.

12 Comments:

Blogger Logos said...

Questo Poema è poco più che un gioco, un divertente tentativo di fare epica.
Nulla più.
Logos

5:54 PM  
Anonymous Anonimo said...

lo spirito dell'intenzione s'intravede, infatti. sperimentare, anche con l'antico: anche questo è connettivismo

11:14 AM  
Anonymous Anonimo said...

Perché ti sottovaluti sempre? Hai un ingegno che è toccato in dono a pochi...

1:53 PM  
Anonymous Anonimo said...

Carissimo, mi piacerebbe parlare in modo più approfondito di molti argomenti... purtroppo le mail e i commenti non sembrano il modo migliore per comunicare in tempo reale. In questi giorni una strana inerzia mi uccide, devo reagire.
La storia del Catarismo è la storia di una trasmissione memetica. E' affascinante studiare come i memi di Buddha siano trasmigrati in Mani. Il Manicheismo era già molto diffuso in epoca imperiale nell'Italia settentrionale, nella Narbonese e in Aquitania. Proprio le zone di massimo rigoglio del Catarismo. Siccome le tracce del Manicheismo europeo si perdono verso il VI secolo, dobbiamo pensare che i suoi memi siano resistiti. Allo stesso modo il Manicheismo si è trasfuso nel Bogomilismo, antenato diretto del Catarismo, il cui attecchimento non sarebbe stato possibile senza la predisposizione lasciata dal precedente Manicheismo. I memi del Catarismo sono rimasti tenaci nella mia famiglia paterna, che viveva non lontano da Acqui Terme. Protetti dai nobili locali, i miei antenati erano Perfetti, e vivevano secondo regole rigidissime. Questo modo d'essere è continuato nei secoli, favorito da una stretta endogamia. Mio padre e i miei zii erano stati educati da mia nonna a non mangiare carne, a non usare coltelli e a reputare il mondo una creazione diabolica. Per mia zia il dio che aveva creato assieme uomini e donne condannandoli a procreare, era un dio malvagio. Inoltre avevano l'idea, molto radicata, che a un certo punto della propria vita uno dovesse lasciarsi morire di fame. Fino a cinquant'anni fa esistevano superstiti di famiglie ancora più radicali, gente che viveva nei boschi, cibandosi di ghiande e di castagne, evitando qualsiasi contatto con gli altri. Spesso la storia viene scritta con le date, con le battaglie, con le gesta dei grandi. Non sono affatto fiducioso nella capacità degli studiosi di capire la microstoria e di stabilire delle date per l'estinzione di una lingua, di una religione o di un modo di vedere la realtà. In certi casi sbagliano di secoli.
Un abbraccio a te, Fratello

3:45 PM  
Anonymous Anonimo said...

Caro Antares,
in poche parole hai saputo descrivere benissimo la storia del Catarismo e delle sue origini. Sono invidioso della tua reale discendenza dai Bonnes Hommes e mi accontento della mia discendenza solo d'intelletto.
Fratello, vista la nostra vicinanza geografica, nulla vieta di continuare le nostre riflessioni seduti a sorseggiare una birra. Un peccato che il buon 7di9 sia così lontano nello spazio (ma così vicino nella mente).
A presto.
Logos

12:55 PM  
Anonymous Anonimo said...

Carissimo Fratello, fa molto piacere anche a me l'idea della discussione davanti a una birra! Hai un contatto msn? Semplificherebbe non poco la comunicazione...
Anch'io penso a proposito del valente 7di9 quanto sarebbe più semplice se esistesse il teletrasporto.
Un abbraccio connettivo

9:44 PM  
Blogger 7di9 said...

Eh ragazzi, che sia maledetto il presente tecnologico!

Un abbraccio connettivo

P.S. Attendo vostri dettagliati resoconti sulle discussioni che avvierete :-) Io, dal mio cantuccio costiero, cercherò di partecipare con l'elettronica :-P

Un saluto al neon!

11:35 PM  
Anonymous Anonimo said...

Carissimo Antares,
nessun contatto msn, ho skype ma in ufficio per comunicazioni interne..
Hai la mia mail, sentiamoci e così organizziamo.
Sono certo che 7di9 sarà una presenza diafana ma forte tra noi!.
Logos

2:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

Carissimo Logos, in questo caso userò la mail. Avrei potuto avere anch'io skype per lavoro, ma non mi è stato possibile installarlo... Ci sentiamo presto!
Un abbraccio e una giornata splendida a te

8:26 AM  
Blogger 7di9 said...

Che questo weekend di riposo allieti le tue sinapsi carissimo Logos!

5:22 PM  
Anonymous Anonimo said...

Uno splendido fine settimana e buone feste!

8:48 PM  
Anonymous Anonimo said...

Good for people to know.

4:59 AM  

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