L'ultima stanza del mondo
La stanza è fiocamente illuminata. Un alone di luce si diffonde intorno alla lampadina sorretta da un filo nero e consumato che pende dal soffitto scrostato. Tutt’intorno il buio resiste e si annida tra gli oggetti, languendo placido negli spazi. A fatica si intravede un piccolo tavolo, basso e quadrato, al centro della stanza, esattamente al di sotto della debole lampadina, quasi messo lì apposta, per una ragione precisa ma ormai sconosciuta.
Sul tavolino quattro bicchieri di forme e fattezze diverse, in alcuni pare ancora versato un liquido denso, colloso, di colore viola e intorno delle lattine e una bottiglia di vino senza etichetta. Un posacenere trabocca mozziconi di sigarette piegate e mezzofumate.
L’odore di birra, vino scadente e tabacco ristagna nell’aria e tocca la pelle quasi come una sensazione tattile, appiccicosa, unta.
Si ode un brusio, un bisbiglio, un parlottare fra sé e improvvisamente il rumore di un accendino che s’accende; la fiammella bluastra illumina le fattezze di un uomo per un breve istante, il naso, le labbra che stringono la sigaretta, i baffi cespugliosi, e poi lo sbotto di fumo, biancastro che sale, spiraleggiando, verso l’alto nell’alone sferico della lampadina accesa.
- Smettila di fumare-
La voce arriva dal lato opposto rispetto al punto rosso della brace della sigaretta che in tutta risposta si fa più luminosa e una nuova, nebbiosa, ondata di fumo attraversa la sfera di luce, in onde che si inseguono in spire ritorte.
- Sei uno stronzo! -
Nessuna risposta all’insulto e il silenzio torna a regnare nella stanza.
Sul tavolino quattro bicchieri di forme e fattezze diverse, in alcuni pare ancora versato un liquido denso, colloso, di colore viola e intorno delle lattine e una bottiglia di vino senza etichetta. Un posacenere trabocca mozziconi di sigarette piegate e mezzofumate.
L’odore di birra, vino scadente e tabacco ristagna nell’aria e tocca la pelle quasi come una sensazione tattile, appiccicosa, unta.
Si ode un brusio, un bisbiglio, un parlottare fra sé e improvvisamente il rumore di un accendino che s’accende; la fiammella bluastra illumina le fattezze di un uomo per un breve istante, il naso, le labbra che stringono la sigaretta, i baffi cespugliosi, e poi lo sbotto di fumo, biancastro che sale, spiraleggiando, verso l’alto nell’alone sferico della lampadina accesa.
- Smettila di fumare-
La voce arriva dal lato opposto rispetto al punto rosso della brace della sigaretta che in tutta risposta si fa più luminosa e una nuova, nebbiosa, ondata di fumo attraversa la sfera di luce, in onde che si inseguono in spire ritorte.
- Sei uno stronzo! -
Nessuna risposta all’insulto e il silenzio torna a regnare nella stanza.
7 Comments:
Così inizia il racconto che proporrò al Kremo per l'antologia Kipple - Connettivista.
Nasce da un'immagine, una sensazione, un odore immaginato, una visione fumosa trasformata lentamente in parole. Faticosamente strappata alle circonvoluzioni di un cervello fanstasioso.
O forse solo ricettivo.
Logos
l'entropia che nasconde le nefandezze umane? fai bene a leggere quelle cose... un abbraccio :)
Adesso ho voglia di fumare.
Per tutti coloro che mi hanno detto: "Smettila" e "Sei una stronza".
@ Laura:
Uno dei commenti migliori che abbia trovato sul mio nero blog...
@ Zoon:
Desiderio impellente di una weis al quartier San Lorenzo con te e il saggio X. Oppure alle Colonne di San Lorenzo da me...
Insomma Lorenzo è il nome della Connessione!
Ho letto il tuo intero racconto mio Super-Compagno di memi... Non ho parole, davvero. Abbagliato... Troverai una mia breve mail nella tua posta. A presto.
Un abbraccio Malato
7di9
Davvero bello. A quando il seguito?
Grazie Soffio Di Maggio,
un onore averti qui, in questa nera stanza.
Il racconto e' finito e in lettura ai miei pochi (ma ottimi) lettori.. 7di9, Antares, Illusione.. io spero venga pubblicato sulla seconda Antologia Connettivista.. e' stato scruitto per questa ragione.. se volessi sapere come va a finire (l'assassino non e' il maggiordomo) chiedi pure e te lo inviero' con immenso piacere.
Grazie.
Logos.
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