17 agosto 2007

Una vita prima



1.
Terra lontana,
da romani valli protetta
simbolo antico
di inviolata libertà.
A me sì cara.

Aspre rocciose
Vedute,
tra la nebbia fumosa
e le spume del mare.
Incanto dell’anima.

Celeste manto
Di grigie nubi,
sottili aghi
sul verde piovoso.
Note mie affini.

Laghi improvvisi,
Tra colli nascosti,
segreti guizzi
di mostri narrati.
Conosciute leggende.

Confine del mondo,
Altezzose scogliere
Sugli ondosi moti
Del selvaggio Nettuno.
Infinità fragilità.

Ambiti luoghi,
da Re e Regine,
mai posseduti,
dai secoli oscuri.
Dono negli occhi.

Pini solitari,
su brulle alture,
a fissare lontani,
deserti castelli.
Magia d’un tempo.

Lugubri suoni,
echi fra tetre foreste,
di strumenti soffiati
e al musico stretti.

Cupe sonorità.
Deserte strade,
in pascoli popolosi,
verso eremi villaggi,
d’un castello ombreggiati.
Tempo interrotto.

Immagini,
della mente mia libera,
di un luogo mai visto
chiamato casa.
Desiderio agognato.

Ora, dandoti il braccio,
nel cammino scozzese,
scoprire, la mia libertà:
il tuo arabo volto.
Limpida semplicità.

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3 Comments:

Blogger Logos said...

Avvertenze per il lettore

Questa raccolta è stata scritta per ricordare un viaggio in Scozia avvenuto nei primi giorni dell’agosto del 2007. Tutte le poesie che sono qui inserite sono state scritte durante questo viaggio o pensando ad esso e trovano nei luoghi narrati il filo comune della loro esistenza.

La raccolta è divisa in quattro sezioni tematiche: “Una vita prima”, “Ante viaggio” “Viaggio” e “Post Viaggio”.

La prima sezione contiene una sola poesia scritta un paio d’anni prima del viaggio qui narrato, era il tempo in cui combattevo una battaglia poi fallita. Ho sempre sognato le Terre Alte di Scozia, hanno rappresentato per me il luogo ideale, innato di una libertà assoluta, gli spazi in cui la mia costante insoddisfazione, il mio anelito all’oltre avrebbe potuto sfogarsi, semplicemente sedendomi alle sponte di un lago nebbioso.
Ho scritto la poesia della prima sezione una vita fa, quando ancora era lecito sperare che in quei luoghi, con me ci sarebbe stata anche lei.

La seconda sezione contiene le poesie nate nelle ore immediatamente precedenti il viaggio, scritte sull’onda dell’emozioni che caratterizzano una partenza: paura, desiderio, aspettativa e una strana sensazione di abbandono.

La terza sezione raccoglie tutte le poesie scritte durante il viaggio su un piccolo quaderno arancione. Non vi è stato mai un puro intento narrativo, non è questo un fedele diario di viaggio, non un reportage in forma poetica. Le poesie sono state scritte in quei momenti in cui era necessario che fossero scritte.

L’ultima sezione, che lascerà sorpreso un po’ il lettore, è una poesia in forma narrata dedicata al poeta canadese Mark Strand scritta alcuni giorni dopo il rientro dal viaggio ma ancora da esso molto influenzata. Essa tenta di esprimere un dubbio che continua a serpeggiare in me.
Sono stato nel luogo che pensavo fosse la Terra della mia Libertà e da esso sono tornato, ma che cosa ho riportato a casa? In cosa sono cambiato? E soprattutto era davvero lì la mia Libertà?

Questa raccolta, e per capirlo basta “quel pizzico di logica sana”, manca di una sezione. La parte che avrebbe dovuto contenere la poesia scritta “Una vita dopo”. Ma questa vita non c’è e forse mai ci sarà, quindi inutile ingannare il lettore con false poesie.


Logos

17\08\2007

3:43 PM  
Anonymous Anonimo said...

Bentornato Alex!

3:22 PM  
Anonymous Anonimo said...

Bentrovato, Fratello carissimo!

2:00 PM  

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