12 settembre 2007

Naso all’insù

Sintonizzate le antenne
Indirizzati i radar
E gli altri palindromi.

In ascolto col naso all’insù
Se ne sta l’Uomo
E qualche altro cane randagio.

Sembra sempre dover arrivare
Dall’alto il messaggio vocale
Ma il cielo ancora tace.

Eminenti scienziati
Si domandano e chiedono:
“Sarà la linea occupata?”

E l’Uomo ancora resta
Immobile ad aspettare
Un segnale finale.

Par di vedere le folle,
Le schiere colorate,
I bambini e i re.

Tappeto annodato
Di popoli, religioni e d’altro
Nell’illusione complici.

Ma da un po’ più in là
(Quel luogo poc’oltre)
Il solito poeta giunge,

Un po’ stanco a dir il vero
Affaticato forse
Da importanti altri viaggi.

Osserva la gente
Incuriosito e stupito
Dell’inutile attesa

Dalla tasca leva un libro
Quasi consunto
Ma di parole ricco.

Lo sfoglia cercando
Un vero, un passo
Piano lo legge.

Fortuna volle
Lì fossimo vicini
E delle parole qui resta traccia.

Quasi sorridendo il poeta
Con la vecchia voce recita
Ed osserva l’Uomo Credente:

“Perché se la luna potesse parlare
Non direbbe nulla.”

adopt your own virtual pet!