08 ottobre 2007

Perché nessun male

Perché nessun male
Questa non è una poesia. E’ un ammasso disordinato di parole che sembrano voler nascere a forza dalla mia mano che stringe il lapis nero.

Vorrei dire, scrivere, urlare, cantare forse ancora danzare e danzare. No, non è scomparso il cinismo, la rabbia, la paura, la mia affettuosa disperazione. Mai scompariranno, mie fedeli ancelle. Ma vi è altro. Vi è l’illusione che appare. E’ forte, così densa, ed io sono in essa come se non potessi far altro che abbandonarmi e, senza pensare a nulla, chiudere gli occhi, dondolare, cullare. Perdermi in essa. Il mio mare. Nero.

So che tutto è finzione, mio inganno, so che prima o poi la realtà arriverà a bussare e pretendere il suo tributo. La vita. Ma ora la realtà sembra ancora lontana, distratta, forse divertita dai suoi molti mostri, e non s’avvede della mia gioia, del barlume di felicità che in me sboccia ad un pensiero. Lasciala lontana, questa la preghiera che mi sussurro. Ripetutamente.

So che ogni passo verso l’illusione è una corsa veloce verso una rovinosa, dolorosa, caduta, un precipitare violento e sanguinolento ma ancora mi ostino a camminare lungo questo tratto illuminato di strada. Solo, come sempre, ma almeno con un pensiero e un futuro da pregare. Finzioni certo, ma belle finzioni.

Lei forse non esiste neppure se non in pochi gesti, in un colore degli occhi e nel mio sentire. Ma che altro importa mi chiedo se seduto con lei per terra, fra polvere e cellophane, io mi sento felice? Che altro importa? Che altro?

E’ un momento dilatato e che so che finirà., forse presto, e tornerà la morte ghignante che cammina con me ma fino a che è quest’illusione sarà qui, intorno a me, pienamente la voglio sentire. La voglio vivere. Mia e farla mia. E al diavolo tutto il resto.

E’ un nuovo profumo che sento nell’aria e che da nessun vento molesto è spinto via. Non vi è più l’oltre.

Che l’illusione continui e io la creda infinita ed eterna, vera e mia.

Sarò di certo perdonato di questa mia debolezza.

Sarò di certo perdonato perché nessun male dallo stare fermo ad ascoltare stonate vocali come accordi di una musica ormai dimenticata.

Perché nessun male dal sorprendersi di un nero che non è nero ma che per me resterà eternamente nero. I suoi occhi.

Perché nessun male da questo folle desiderio impellente e biologico di scrivere e dire, pensare, ricordare, e sperare il suo apostrofato nome.

Perché nessun male se non il mio, domani, quanto l’illusione finirà.

Perché nessun male, in fondo, davvero importa.

Perché nessun male.

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Carissimo Fratello, anch'io sentivo queste cose. Diverso era solo il colore cenerognolo degli occhi di Lei. Il colore dell'oceano però era ed è sempre lo stesso: un impenetrabile nero di Feyaden...
Un velenoso trauma mi ha portato ad allontanarmi dall'angelica figura della mia Dama - che mai ricambiò i miei sentimenti - ma il dolore non si è lenito. Si è solo spenta in me una fiammella di ineffabile nostalgia. Probabilmente il Demiurgo riteneva nociva quella mia adorazione, e ha inviato un demonio per uccidere ogni mia vaghezza d'amore.
L'unico modo per uscire da questo Ossop è trovare un Consolamentum valido.
Un immenso saluto

P.S.
Mi scuso per l'impredonabile ritardo nell'invio del racconto...

11:01 AM  
Blogger Logos said...

Carissimo Fratello in Seth,

mi onorano come sempre le tue parole ha commento del mio nero blog.. stai però tranquillo, sono consapevole che è solo un'illusione della mia mente, frutto di un desiderio antico che non si spegne ancora ma che ormai non brucia più.
Tuttavia per quel breve tempo che vivrò nella stupefacente sensazione di una coscienza alterata da false credenze, beh.. caro amico, per quei giorni il dolore sarà minore e la vita, almeno un poco, sensata.
So, con te, che tutto si rivelerà nulla e che il dolore sarà ancora più forte.. ma ora non mi importa. Perchè ora.. nessun male.
Anestetica illusione.
Ciao e grazie.
Logos
ps
non preoccuparti per il racconto..

6:52 PM  
Anonymous Anonimo said...

Siamo tutti "Illusioni".
Le donne ancora di più, perché portatrici di un'anomalia genetica che le avvicina pericolosamente all'Aria.
Si scompare lentamente, come miraggi - e alle donne piace così.
Non c'è certezza, e "Sempre" è la prima cosa che finisce.

Un abbraccio...

L.

12:06 PM  

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