20 gennaio 2008

Stasera ho paura

Stasera ho paura

Alcune volte,
Quando solo,
Chiudo gli occhi
E aspetto la notte arrivare
Con il misericordioso sonno
Ho paura.

Sento le pareti del mio mondo
Fragili e sottili
Scosse dal vento furente
Di ciò che mi circonda
Che non capisco e che non vivo:
La mia misteriosa malattia
La mia follia e la mia poesia.

I ricordi si fanno aspri
Dolorosi da tagliare il fiato
E ferire la pelle
E per un lungo momento
Tutto si spiega
Con la morte
Inflitta.

Ogni cosa che mi circonda
Appare falsa,
Incubo prolungato di un mattino
Che non arriva
Ed io non posso creder vera
La solitudine, l’assenza
E la mia realtà.

Mi si dice rialzati
Combatti e lotta
Vivi questa dannata vita
Che ti è concessa
Ma loro non capiscono
Che ho vissuto
Amato e sofferto
E vorrei ancora
Vivere
Amare
E persino
Soffrire.

Cerco una persona
Che vive dentro un mio sogno
Lontano
Nera
Minuta e strana
Con cui sedere e parlare
E che scriva della mia vita
La parola senso.

So come morirò,
Un giorno non riuscirò
A portare sulle spalle
Il peso dell’assurdo
Che ogni giorno incontro
Svegliandomi
E sarà morte.
Vigliacca ma sarà morte,
L’oblio, la fine.
La pace.

Penso che avevo ogni cosa
So che mi inganno
Ora vedo
Ciò che un tempo mi era negato
Da catene e prigioni
Così dolci
E belle
Ma ora conosco
La segreta gnosi
Di inesistenti demiurghi
Che il caso ha creato.

Parole,
Quante parole ancora una volta
E nessun fatto
Ma il mio mondo della vita
È segregato nel luogo
Nascosto
In cui alberga e prolifera
La malattia
Del mio stanco corpo.

Non voglio null’altro
Che ancora un giorno
Per un lungo momento
Sorridere riflesso
Negli occhi neri e magici
Di una infernale
Beatrice.

Tornerò alla poesia
Ma non stasera,
Stasera ho paura
E nemmeno queste parole
Promessa di morte
Riescono a dirmi
Che la fine è vicina
E il dolore va spegnendosi.

Folle urlo
E imploro di avere la mia ragione
Il piccolo senso di questa vita
Infinitesimale
E assoluta
Che ogni cosa spieghi
E mi lasci riposare.
Vorrei non aver colpe
E aver scelto
Un giorno passato
Poesia
E non prosa.

Null’altro posso fare
Che insano sperare
E ogni giorno guardare
Al domani
Osservando il tempo che scorre veloce
E la mia vita
Che insensata invecchia
E la mia pelle
Segnata di lacrime
Trattenute.
Mai piante.

Se davvero esisti
Mia sognata Douve
Allora
Sappi che in te
Troverò senso
E smetterò di essere
Semplice
Solitaria
Inutile
Parola

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

E che sia presto, questa birra ;)

10:05 AM  
Anonymous Anonimo said...

Birra?!?!
Qualcuno ha parlato di birra???!
:-D

Scherzo, neh!
No, mica tanto...
Se guarisco in tempo passo da te per una birra questo sabato.
E per parlare un po' di PROSA vs. POESIA (discorso affascinante, da approfondire assolutamente).

Ti bacio.

L.

8:01 PM  

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