16 marzo 2008

Surreale deserto

Surreale deserto

Deserto nero,
illuminante mantra
e sulla sabbia
le mie orme
soffiate vie
volano lontane.

Luna gialla
Nel cielo blu
E una palma verde
Un poco più in là
Sorride e pensa
Il tepore del sole
E della noia
Il torpore.

Un cammello ondeggia
Sulle dune
E sul mare rosso
Di infiniti granelli
Di dei nascosti
E ancora cerca
L’altro cantore
E il suo grande cappello.

Un dattero cade
Senza rumore
Su un quadrato di terra
Ma nessuna pioggia
Bagnata e calda
A fecondare
Il seme
Del cuore nascosto.

Là in fondo
Sembrano rovine
Di un misterico castello
Torri e torrioni
Fossati e altro
Ma più da vicino
Si svela l’inganno
Di un semplice
Accaldato miraggio.

Un odore
D’afose memorie:
Una collana gettata per terra
E le perle bianche
a riflettere attorno
ma nessuna risposta
e ciò che resta
è il solito dubbio.

Nomadi in blu
Carichi di sale
Di lacrime mai versate
Carovana surreale
Come un serpente
Scivola via
Senza neppure
Cantare o parlare.

Un foglio nell’aria
Mirabile volteggia
E piano plana
Moderno volante
Veicolo di parole
E poesia
Che un colpo di vento
Piano cancella.

Rotola un sasso
Sulla collina di sabbia
E cascata d’arancio
Nel buio la si immagina
O forse azzurra
Gialla o cremisi?
Ma non era di quel bel
Scuro lillà?

Assiso sulle nuvole
Se ne sta un ricordo
Che come un re
Osserva stanco
I suoi piccoli
Sudditi
Ma nulla può fare
Per i loro dolori.

Uno scorpione
S’affretta verso un’invisibile
Preda nascosta
Che forse sonnecchia
Insicura:
Nessuno s’avvede
delle poche stelle
e in alto nel cielo
di un altro Scorpione.

Un’eco riecheggia
Un canto parco
Dolce si stende
Sul caldo deserto
Infuocato e nero
Ma nessuno lo ascolta
E pure io che
Lontano
Me ne vado.

Dammi la mano
Smetti la poesia
Getta la penna e lascia
Il tempo che scorra
Lungo il crinale:
Là in fondo
Nascosto
C’è il mare.

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