25 marzo 2009

Il segreto sarebbe stato svelato

Rami di Verdi Lame (22)
Il libro era aperto. Il monaco lo aveva poggiato su una grande roccia piatta. Lo aveva adagiato con deferenza, come fosse stato un essere vivente. Pulsante e delicato. Come se fosse suo figlio.
La superficie pietrosa era asciutta, l’umidità del muschio non era arrivata sino a lì e il monaco aveva pensato che su quella roccia il libro sarebbe stato al sicuro, riparato. L’aveva tolto dallo zaino che portava sempre a tracolla per leggerne ancora qualche pagina e per evitare che si sgualcisse o rovinasse. Il libro era la ragione della sua presenza su quel pianeta di periferia. Il libro e le parole che vi erano scritte. Le conosceva ormai a memoria. Le aveva lette e rilette nell’Abbazia durante le molte frazioni di ciclo che avevano preceduto la sua partenza. Durante il viaggio nel buio del cubo-merci le aveva recitate, mormorate come un mantra, un ordine ripetuto. Erano il senso stesso della sua esistenza. La sua ragione.
La vita trovava compimento nel libro.
Ripensò a ciò che vi era raccontato. Racchiuso quasi fosse uno scrigno dentro i fogli ingialliti e consunti dal tempo.
I libri erano oggetti rari, anacronismi estetici di qualche eccentrico collezionista. L’Impero li aveva banditi cicli e cicli prima in favore di supporti meccanicizzati e la Gilda dei mercanti li commercializzava raramente, scarso era il loro valore rapportato alla cura che richiedevano per il trasporto intersistemico.
L’Ordine, invece, venerava ancora vecchi alcuni tomi impolverati custoditi in antiche biblioteche. Erano gli antichi volumi che raccontavano la nascita dell’Ordine, i suoi primi martiri, il dogma e il la fede nel Priore. Redatti all’alba della storia da misteriosi amanuensi del Pianeta Sacro. Solo pochi monaci potevano ora toccarli e maneggiarli per cercare di preservarne l’integrità dal tempo e dal decadimento ma era il Priore l’unico a poterli sfogliare, a leggerli ed attingere alla loro sapienza.
Il monaco sapeva che inesorabilmente i libri che raccontavano le origine dell’Ordine si stavano lentamente disfacendo e neppure il Priore poteva impedirlo. Era un destino già scritto, l’entropia che si riversava nell’universo e che non aveva rispetto per niente e per nessuno. Neppure per la sacralità delle parole dell’Ordine.
Il monaco la prima volta che vide il libro pensò fosse uno degli antichi volumi dell’Ordine ma dopo una rapida occhiata capì che era molto più recente, consumato dall’uso e non dal tempo. Se lo trovò poggiato sullo scrittoio della cella dell’Abbazia in cui stava completando la preparazione al viaggio. L’aprì e lo lesse per tutta la notte. Senza fermarsi mai. Allo spuntare della prima alba l’aveva terminato e la sua vita era cambiata. Ogni certezza fu devastata e sostituita con altre, la sua visione del mondo era crollata e dalla ceneri nel era sorta una nuova, più forte, più vera.
Divenne consapevole della missione che lo aspettava, dell’importanza del suo compito, di quanto fosse vitale per le sorti stesse dell’Ordine, dell’Impero e della stessa galassia. Ogni cosa era scritta nelle pagine di quel libro. Il segreto che vi era rinchiuso gli si mostrò in tutta la sua enormità.
Ebbe paura ma la fede nel Priore fu più forte. L’Ordine l’avrebbe sorretto e in esso egli non avrebbe vacillato. Avrebbe sopportato i lungi cicli di dolore che lo avrebbero atteso.
E ora il libro era lì con lui sul pianeta della foresta, steso ad un pallido sole su una roccia asciutta e silenziosa. Il monaco lo fissò, una folata di vento soffiò fra gli alberi e il libro si aprì rivelando le pagine consumate e la grafia fitta e minuziosa che le decorava.
Il monaco non si alzò subito a chiudere il libro e lasciò che le pagine si agitassero al ritmo del leggero vento che si era alzato. Immaginò che la brezza stesse accarezzando i fogli ingialliti e che quasi vi leggesse le parole vergate nell’inchiostro nero per poi portarle via, lontane, ripetendole come un sussurro. Un brusio nascosto nel vento che si spargeva su tutto il pianeta annunciando che il tempo era arrivato.
Che il segreto sarebbe stato svelato.

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