01 luglio 2009

Ti racconterò una storia

Ti racconterò una storia

Chiudi gli occhi,
ascolta il silenzio
immagina il mare
e la risacca lontana.

Qualche ranocchia
Canticchia più in là;
E’ una sera pigra
che mai par voler cascare.

Siedi, fatti comoda
La loggia è sicura
Qui non piove
Non vi sono riflessi.

Vorrei raccontarti una storia
Che non ha né inizio né coda
Ma è solo un pensiero
Strano che s’annoda.

Una nota ci raggiunge
Una mazurca.
La balera è là in fondo
La ricordi?

Nascondo un segreto
Ma anche tu hai un mistero
E insieme abbiamo
Un poco paura.

Ti racconterò una storia
È breve, non temere.
Inizia con un passo
E uno specchio con la pistola.

Già la conosci?
Hai incontrato anche tu il buon Stetson?
Dimmi il tuo segreto allora
Narrami del ponte.

Ti racconterò la mia storia
Ma forse già la immagini.
E’ il mio nome, il pozzo profondo
E il Baltico.

Silenzio,
Non parlare
Lascia che siano le rane a cantare
E la musica suonare.


Poesia folle

Che poesia folle.
Dice il silenzio.
Con qualche parola.
Ma io sono stanco
E credo all’inganno.
Ascolto il silenzio.
In queste parole.

4 Comments:

Blogger Logos said...

Ascoltando i Beirut e i Crimson King e pensando a Eleonor Rigby è tornata la poesia.
Logos.

2:57 PM  
Anonymous Leo said...

C'è come un retrogusto Proustiano, sicuramente non voluto ma come filogenetico della nostalgia dell'attimo presente e perso, credo.

6:40 PM  
Blogger Logos said...

Grazie Leo, sempre un piacere e un onore avere i tuoi commenti.
Ci vediamo a Roma?
Logos

7:03 PM  
Anonymous Leo said...

Forse sanche sì, non 100% ma buone possibilità.

4:55 PM  

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