07 giugno 2010

L’orchestra non arriva

L’orchestra non arriva

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Restare silenzioso

Un momento ancora

E aspettare le note di un’orchestra

Tamburi e timpani e tamburelli

E cercare di sussurrare parole

Mormorii e bisbigli

Vedere la strada farsi polverosa

Di una nube gialla che annuncia

Un musica che è ancora un po’ troppo

Lontana

E gli occhi faticano

A ricordare volti e parole

Riconoscere tratti e idiomi

e nessuna folla acclama

a gran voce l’orchestra

che sta per arrivare

oltre la collina

e i cipressi

tra la polvere e lo sbatacchiar antico

di piedi sul selciato

rinsecchito

come una marcia di un esercito

che torna da un fronte freddo

e che si scalda al sole di una primavera

mediterranea e accaldata

di un pomeriggio afoso

immerso in un blu cielo

senza altra nuvola

che quella si appresta

oltre il declivio sterrato

e l’orchestra non giunge

silenzio di cicale migrate

di rondini estinte

e di bambini addormentati

e il menestrello che è fuggito

con la suorina

e il prete la piange

segretamente innamorato

restare nel silenzio

silenziosamente

aspettando

che l’orchestra arrivi

con le note

la musica

i canti e i balli

e che porti la vita

di un volto già dimenticato

e di occhi

che nascondono storie e fantasmi

da leggere e conversare

come in un castello

medioevale e anche più antico

ma l’orchestra non arriva

e vi è solo una polverosa nube

di terra secca alzata e smossa

da piedi che non esistono

affatto.


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