26 luglio 2010

Lasciare svanire il mondo

Lasciare svanire il mondo

Lasciare svanire il mondo

Restare appesi ad una corda

Un cappio intrecciato

Fili d’oro

E gemme di organza

Dondolare al suono di un musica

Che viscida scende a valle

Giocare intorno al patibolo

Aspettando il morto

Che tarda affaccendato con la Morte

Una partita a scacchi

Muove il pedone

Ma non la Regina

Questa notte il cielo è rosso

Giocano i bambini e urlano

Il vento infuria e la tempesta è lontana

Il sangue scivola in torrenti

Verso una pozza densa.

Storie strade città

E tutto si consuma

Restano solo pochi fili d’erba

Sporchi di un ricordo

La pioggia sta arrivando

Ogni cosa verrà dimenticata.

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Pregare la parola

Pregare la parola

Che giunga dall’altura

Che sia voce, che sia suono

Bisbigli e lamenti

Il silenzio si fa pudico.

La recita continua

In gesti e mormorii

Il pubblico sparso giace immobile.

Trattiene il respiro.

La tragedia si compie. Non ora.

Le voci s’accatastano

In dialettiche barocche

Melma di suoni

Viscidi sui volti e tratti

E la musica urla

Note spaiate che si intrufolano

Fra file e sedie. Marionette

Sacerdoti vestali.

Attesa di un culto che non si celebra

E il palco si fa vuoto

Un attore se ne è andato

Nulla resta

Svanito il monologo basso.

Passi in lontananza

Ogni cosa attende.

Immobilità.

Niente evolve.

_____

Non vi è il tempo questa notte

Macchie di colore

Mentre la voce si spegne

E la musica si allontana

Con una carovana di attori

Nomadi e menestrelli

Una cornamusa suona sul Loch

Un’eco lontana

O forse un ricordo?

Il deserto avvolge ogni cosa

E tutto si fa rosso

Verde e blu

Notte immobile

Come il drappo di un Tuareg

O un Beduino che urla

E le dune scorrono sotto gli zoccoli

Sporchi di un cavallo

Buio che piacerebbe alla Morte

Cavaliere fra i quattro

Di un’Apocalisse cristiana

Guerra fame pestilenza e Lei

Scegliere la carta fra gli arcani maggiori

Tarocchi e fattucchiere

Indovini che intrecciano le vesti

Tiresia, sei stanco di essere un vecchio?

Non v’è più nessuna nota

Non un rumore, non un sasso che cade

Un’onda che increspa questo piccolo lago

E la barca va alla deriva

Nessun Albatross all’orizzonte

E la partita a scacchi è persa

Loro con me

Spettri danzanti

La luna si fa piena

Le stelle lontane

Non vi è il tempo questa notte

Addio.

_________

Ritmi di un’ossessione

Ritmi di un’ossessione

Tamburi

Li senti? I tamburi?

Alberi tutto intorno

Foglie

Rami di verdi lame

Urla e il silenzio giace ovunque

Stridore di un suono

Incalza il tempo

Corri!

Baratri

Precipitare nel nero

La fine si avvicina

Bisbigli?

Echi di un silenzio già stato

Che si ripete

Identico a se stesso

Quante volte?

Una! Un milione!

Questa notte non si muove

Ad est canta una raganella

E un serpente scivola sornione

L’orchestra ha lasciato il palco

Qualche spartito, delle rose e un leggio

La luce si spegne

Il teatro sparisce

Il tempo che resta è poco

Dove sono le parole?

Nessuna resurrezione.


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