01 luglio 2010

Rinnegare il proprio tempo

Rinnegare il proprio tempo

Rinnegare il proprio tempo

Lasciare che l’entropia arrivi

Caos e disordine

Distruzione

Le rovine laggiù

Ricordi di quando si ergeva un tempio

E folle mormoranti processavano

Cammini e preghiere

Poco più che un ragazzo

E ora sono un vecchio

Un tuono

Alcuni passi sul selciato

E una porta sbatte

Il vento sta arrivando

Qualcuno corre a rifugiarsi

E io osservo il cielo e il solito buco

Dovrei rinnegare il mio tempo

Trovare rifugi nel passato

Storie e faccende

Camminare insieme a Napoleone

Lungo le sponte del Baltico

Lubecca

Fuggire nel futuro e vedere

Le ossa farsi metallo e la pelle gomma

E una semi immortalità diffondersi

Democratica

Vivo il mio tempo

L’ora

Quale è il mio tempo?

E identico al tuo?

Sei nel mio passato o nel mio futuro?

Mi traduci in lettere che neppure riconosco

E io osservo queste parole svuotarsi

E farsi tue

Estremo tradimento

Dalle rovine qualcosa di muove

Forse un bambino

Forse una strana creatura

Affamata

Ma io resto qui

In questo luogo lontano

Protetto da una vaga solitudine

E ricordo il tempo

Suona un apparecchio alla parete

Qualcuno attende alla mia porta che io apra

Spalanchi questo scrigno

I miei ricordi di vecchio

Non aprirò che suonino

Oggi è l’ultimo giorno e io sto ancora aspettando

Se almeno mi ricordassi

Quale è il mio nome.

Il mio nome?


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