17 novembre 2011

Svegliarsi.

Svegliarsi

Bianca distesa di sterpi, frammenti
Di alberi e foglie morte,
D’autunno al limitar l’inverno,
Soffio di ghiaccio che scivola nella fredda valle
E gocce solide di un’alba incompiuta.

Osservo una vaga impronta là sul selciato
Solitaria traccia di un ricordo spettrale.

Da una crepa non vista un respiro
Profumo di nebbia e bruma collosa,
Lento si adagia funereo uno spazio immoto
Pallido sudario che avvolge i campi intorno,
E il silenzio fiorisce nella stanza in petali di grigio.

Sprofondo in questo mattino lontano,
Altro mio tempo.

3 Comments:

Blogger Ettore Fobo said...

Hai creato una dimensione rarefatta, misteriosa.
Il liguaggio scava dentro la bruma milanese, ma ne fa un paesaggio universale. Quest'"alba incompiuta" può accadere davvero ovunque. Un saluto Logos.

7:01 PM  
Blogger Logos said...

Come sempre grazie mille del tuo passaggio caro Ettore.
A presto.
Logos

9:08 AM  
Blogger zoon said...

adoro la chiosa. è tutt'altro continuum...

bello, il tutto.

1:09 PM  

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