09 settembre 2016

Cronache del Paradiso

“Ci ritroviamo sempre in queste tristi occasioni”
Si voltò e mi fissò, lo sguardo nascosto dietro gli occhiali scuri e la fronte corrucciata.
“Pensavo fossi morto”
“Nice ha esagerato”
Tacque per un attimo e mi osservò meglio.
“Sei ridicolo con questa tunica arancione. Scommetto che sei pure diventato vegano”
Sorrisi.
“Anche tu vestito da cantante metal norvegese non sei molto credibile”.
Rise amaro e intravidi i denti bianchi che tanta carne avevano strappato.
“Hai ragione. Non rimpiangi mai i vecchi tempi?”
“Sì, troppe volte. I vecchi processi per stregoneria, i pogrom, i roghi...”
Si guardò intorno. La processione avanzava lenta lungo il viale alberato. Cipressi appesantiti dalla pioggia e quel vago profumo di foglie in decomposizione. Figure in nero scivolavano lente mormorando litanie incomprensibili.
“Tu sai come se ne è andata?” chiesi.
“Lo sai benissimo! Smettila di fare l'ingenuo. Hai creato tutto questo e ora chiedi a me come quella cazzo di speranza si è uccisa? Non hai nemmeno il coraggio di dirlo? Di pronunciare quella fottuta parola?”
Sentii i suoi occhi gialli su di me, la sua rabbia, il suo odio malcelato. Con un gesto involontario rassettai una piega della tunica e osservai i sandali consunti che portavo ai piedi.
“Si è uccisa...”.
“Sì. Si è lasciata spegnere. Lentamente. Si è suicidata di consunzione. Di lenta morte.”
Alzai la testa. Strinsi gli occhi miopi e vidi là in fondo, all'inizio del corteo, un feretro nero.
“Speranza”, mormorai.

1 Comments:

Blogger zoon said...

incipit di qualcosa?

11:08 AM  

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