28 giugno 2006

Novello atlante

Novello Atlante
Sulle spalle ho portato il mondo
Sinchè stanco sono caduto
E ho visto il globo rotolar via
e scomparire oltre.

Mi ritrovo leggero e solo
Incurvato ancora da un ricordo
Che pesa triste
Nel mio pensiero.

Credevo d’esser forte
Ma nella paura sono nato
E debole ho pianto
Un mesto guaito.

Pensavo d’esser dio
Ma ho scoperto
D’essere solo un uomo
Mortale e finito.

Non più ciondolante
sulla mia schiena curva
Guardo questo mondo e libero
Lo vedo davanti ai miei passi.

Esitante inizio il viaggio,
camminerò curioso
lungo la sua linea curva
sino a casa. Sino a te.

19 giugno 2006

Poesie di una sera sotto un cielo viola

Chiuso in una circolarità cieca
Chiuso in una circolarità cieca
Costruisco muri con cui il mondo isolare
E lontano da esso sedermi e disperare.

Spirale
Su di un pianeta
piccolo e blu
In una terra
rossa e riarsa
Dentro un lago
d’acqua scura e densa:
Un’isola stretta e corta.

Un tempio suona il rumore
Di una lontana campana
Ritmici lamenti
Di pianti metallici.
Ripetute preghiere
Urlati rintocchi.

Un monaco solo
Ossuto e stanco
Intona un canto
sommesso e parco
e come un manto
il suono lento
si distende mesto
sulle lande arse
del pianeta caldo.

Luoghi
Perché in ogni luogo
In cui mi fermo stanco
Ritrovo il tuo volto
E i miei ricordi tanti?

Costruirò una vita
Fatta di tappe
Mie e solo mie
Volute e cercate?

O sarò condannato
Sino alla fine del tempo
A scorgere tra la gente vaga
Il tuo fantasma e i suoi dettagli?

07 giugno 2006

S’oscura della luna il triste volto

S’oscura della luna il triste volto
S’oscura della luna il triste volto
Le ombre fosche si fan ampie e tetre
Sin che il buio muta in funesta coltre.
E le stelle spente nel ciel dissolto.

Sterile il deserto in cui sepolto
Giaccio, in ricordi duri si pietre,
Le ferite antiche sul mio ventre
Son lacrime di sangue, il mio pianto.

Senza calore il tocco d’una mano,
Sbiadita nel tempio della mente:
Fantasma vacuo dei miei occhi.

Destino solo nel mondo umano
Il camminare triste tra la gente,
Alla campana e suoi rintocchi.

06 giugno 2006

In un sogno ti ho incontrata

In un sogno ti ho incontrata
Descrivo il momento
E lascio che il tempo
M’abbandoni certo
Scacciato e perso.

Sul ciglio erto
Di un cammino aperto
Ch’al nulla porta
Avanzo mesto.

Circolare immobilità
Fra pensieri di follia
Conosciuta e odiata
Labirinto presente.

Sadica invasione
Del passato i ricordi
Di odori e colori
Di una vita persa.

Insicuro futuro
Di speranza sogno,
Ripetizione infinita
Della disperazione il dolore.

Passato e futuro
In questo presente,
Confuso e indistinto,
insensati si fondono.

La mano, ti prego
Piccola e tesa,
Volgimi sicura
E strappami via.

Distruggi la bolla
Mia eterna prigione
Mostrami la luce
Ciò che sta oltre.

Nei miei sogni una notte
Comparsa per caso
Il tuo viso e il tuo riso
Magia di Morfeo.

Non ti conosco
Cammini nel mondo
Ma ti riconoscerò
Sotto quel cielo terso.


Perché ti ho parlato
Con te ho sorriso
E sperato.
Mi sei stata annunciata.

Ora chiudo gli occhi
Perdo coscienza
E rivolgo il canto
Al tuo nome ignorato.

Magica premonizione
In essa confido
E trovo la forza
Per lottare ancora.

E allora vivo
Questa vita presente
Nel dolore e nel rancore
Per sognarti ancora,

Per scoprire un giorno
Svegliandomi stanco
Che il tuo profumo vero
Con me giace sincero.

Nel tuo sonno puerile
Entrerò fugace
Sussurrandoti piano
La segreta parola.

Sbadigliando ti desterai
E fra le lenzuola calde
Nel mio volto vivo
La pace vivrai.

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