16 settembre 2014

Realtà

Realtà

Ho la sensazione che la realtà mi stia addosso
Appiccicosa, sudaticcia e afosa.
Mi sento un buco
In cui ogni cosa cade e precipita
Accatastandosi, schiacciandomi.
La sento sulla pelle, la vedo che si avvicina
E' intorno a me, realtà ovunque.
Ho tentato di scappare ma è stato come camminare nella colla
Trascinare i piedi, biascicare parole
(e in questo momento scoppiano fuochi d'artificio
E anche il silenzio si perde in questa notte
In cui tutto è così fisicamente
Reale).

15 settembre 2014

Tentativi (non) anacronistici di sopravvivenza.

Tentativi (non) anacronistici di sopravvivenza.

Bere molto caffè, leggere poesia
Ascoltare il metallo e un po' di lirica
Camminare (meglio dopo essersi persi)
Viaggiare (che non è far turismo)
Perdersi (meglio dopo essersi ritrovati)
Fare scelte. Preferibilmente sbagliate.
Servire il Traminer non troppo freddo
(altrimenti non profuma)
Ricordarsi di avere amici
Perdonare e perdonarsi
Scrivere poesie e liste della spesa
A una donna le prime,
Con la stessa donna le seconde.
Non smarrire le persone per strada
Visitare la Sinagoga, parlare inglese
(il mondo è la' fuori e l'Italia è un paesotto di provincia)
Appendere alle pareti solo quadri
Di persone a cui si è stretta la mano
Vedere tutte le mostre di De Chirico
Del Traminer ho già detto?
Non troppo freddo!
Andare a teatro da soli, a ballare
In molti e fuori a cena in due
(la cucina vietnamita porta fortuna)
Bagnare i piedi nel Baltico e inseguire
Federico II e Carlo il Grande
(Asburgo o dei Franchi è uguale).

E di quelle cose come amare e essere amati, 

Condividere e vivere io non so dire.

10 settembre 2014

Non sono mai stato a Sarajevo

 Non sono mai stato a Sarajevo

Non sono mai stato a Sarajevo.
Quel 28 Giugno ero lontano dall'Impero,
Avevo affari in una città sul Baltico,
Un po' russa e un po' svedese,
Aldilà del Reich e dell'Aquila Asburgica.

Ricordo il sole, le rade nuvole, le isole,
I ponticcioli di legno, il profumo del mare,
Il giocoso incedere delle fanciulle bionde,
I battelli e le barbe ortodosse,
Il chiacchiericcio delle governanti slave.

Lo sparo. Penso di aver udito lo sparo.
Ogni singolo colpo andato a segno nella giubba azzurra.
Sarajevo. Infausta Sarajevo.
La pistola nella mano del Princip, serbo ribelle,
E l'Arciduca moriva. Nel 1914.

E io non sono mai stato a Sarajevo.

04 settembre 2014

Oppongo il nome

Oppongo il nome. 
 
Il suono si espande
E lento ingloba il reale.
Il silenzio si fa bianco
In lattiginoso niente.

Dalla monadologia invoco
Il segreto incanto,
Le mormorate parole,
I frattali di sillabe, le lettere,
Le cataste dei brusii.

Ora oppongo il nome,
Alla deriva il nome,
Fra denti e frammenti
Io urlo in schegge e saliva
Il nome. Fertile sia il nome.

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