13 luglio 2011

Correva l'anno 1899

Correva l'anno 1899

Non ricordo molto del villaggio
Qualche guglia e stiletti di ghiaccio sui tetti
L'inverno avvolgeva ogni cosa con languore
Il vento del nord strisciava nei vicoli
E il borgo si rintanava al caldo di una sonnacchiosa domenica pomeriggio.

La fine del giorno pigro e indolente pareva lontana
E io camminavo solitario aspettando che tutto tornasse silenzio
Non una voce non un racconto non un borbottio
Ma solo un niente incolore in cui abbandonarmi.
Vortice di una biografia irripetuta e stanca
Empatica deriva al nulla nel mio lungo pastrano.

Accadde come molte altre volte accadde
All'improvviso quasi un bagliore e senti' l'odore
Quel profumo muschiato e denso
Alito di storie normanne e paesaggi marini
Follie mischiate a lame e aculei
Nero o del colore di un fiore
Bouquet di vita e coraggio
Bellezza

Mi fermai. La piazza intorno era deserta
Un'ombra lontana e mi scossi.
Accelerai il passo scivoloso nella neve e quasi caddi ma non mi fermai
Una silohette oltre, un movimento oltre
Allungai il braccio a toccarla

Capelli lunghi e un cappello dalle larghe tese
Si volto' e come in un'altra vita
La riconobbi e piano mi incantai.

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