23 settembre 2008

TorchioMetaallo

TorchioMetaallo

TorchioMetaallo
Stridente e scintille
Schizzano intorno
Liquami di luce
Alba d’acciaio
I’m all in.

Urla la carne
Antica e a brandelli
Cadaveri di un tempo
Putrido e antico
Infilami il Jag.

Bile fumante
Di collose sinapsi
Scivola nei solchi
Greti encefalici
La mia solitaria
Post(uma) umanità.

Io sono Metallo
Sensibile Metallo
E affondo i denti
Scheggiati e d’argento
Nel collo molle
Giugulare pulsante
Di un bastardo
Altro me stesso.

Catena spezzata
E sono libero
Di andare e uccidere
E uccidermi
Squarciarmi, ferirmi
Assassino di me
Un milione di volte.

Corrosiva saliva
Cicatrizza gli sfregi
Della plasticapelle
Fabbricata
In stabilimenti
Solo parzialmente
Meccanizzati.

Reticoli visivi
Deformano alterazioni
Di droghe surrenali
Spremute chimicamente
In orgasmi
I suoi\miei orgasmi.

Voci binarie
In terabytes di storage
Cantano danze
Oppressione
Oppressiva
Opprimente
Di codex inviolati
Sacri Software.

Secerne l’innesto craniale
Viscidi liquami
E fredde secrezioni
Tubolari
Profumate di torazina
E altri paradisi.

Io sono il TorchioMetaallo
E il postumano
E l’inumano
Che ride nel ghigno
Della vita
Di un morto.

Il sono il Morto
Il Vampiro
E il nulla
Che vive di memi
E oscure parole.

Io sono il Tutto
Io sono il niente
Io sono ciò che viene
Dopo la morte
Che vive.

TorchioMetaallo
Morto.
Tutto
TorchioMetaallo.

Scrivere

Scrivere

Scrivere è faticoso
Le energie del vivere
Lente si prosciugano
Mi lasciano spossato
Svuotato.

Scrivere è amare
Soffrire, tradire
Essere tradito
E’ amore non corrisposto
Che brucia amplessi
Rubati.

Scrivere è vita
Memetica riproduzione
Filiazione di idee
Vite oltre il mio nome
In simulacri
D’eternità.

Scrivere è vanità
Di essere letto
Ascoltato e compreso
Contro il silenzio
Solitario
In cui mi nascondo
Ostinato.

Scrivere è illusione
Di poter esser e non
Essere, questo ed altro
Tutto o niente e nessuno
Libertà contagiosa
E folle.

Scrivere è scoprire
Altri me stessi
Nascosti in piaghe
Che piagano la coscienza
In brandelli
Di inconscio.

Scrivere è dolore
Di cercare parole
Che perdono senso
Per trovarne altro
In diverse parole
E niente è come appare.

Scrivere è Caso
Perché ogni cosa
È Caso
Risultato impossibile
Di catene
Incontrollate.

Scrivere è morire
E come necrofori
Portare la morte
Altrove, poetare
La Dama e volteggiare
Con lei
In lugubri valzer.

Scrivere è camminare
In Terre Desolate
In stanze deserte
Di fronte a specchi.
Il passo avanza
Il lento passo.

Scrivere è nascondersi
In catacombe di suoni
Tra corridoi di polvere
E tracce segrete
Di antiche
Opprimenti
Tradizioni.

Scrivere non è questo.
Scrivere è questo.
E nessun dilemma
Se non la domanda
E nessuna risposta
Se non il silenzio
E il Caso
E la ricerca.

22 settembre 2008

Un Momento in Poe

Un Momento in Poe

La scimmia assassina
Si inerpica sul lampione
E osserva la via dell’Obitorio
Scivolare di sotto.

Un corvo nero gracchia
Un pozzo gorgheggia
E il bianco là in fondo
Attende la nave
E il marinaio Pym.

Il cuore rintocca
E il gatto zampetta
Lasciando tracce
E le gemelle inseguono
Un saggio Dupin.

Mesmer Sonnecchia
Il Pozzo oscilla
E nel vortice del Maelstrom
Le sepolture giacciono
Premature.

La casa sta per crollare
Scappate!
Gli Usher sono alla porta
E osservano il poeta
Raccontarli
Morire.

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