31 luglio 2006

Amo questa solitudine

Amo questa solitudine
Amo questa solitudine,
il camminar solo per le vie della città
eremita alla vita.

Piazze e palazzi
Fluiscono veloci
Proiettate immagini.

Scivolo tra gli altri
Come presenza diafana
Danza quotidiana.

Vedo nella gente
Una strana pietà,
una tristezza riflessa.

Di essi non mi curo,
Creature dipinte
In brutte tinte.

Osservo la strada
Scorrere viva
E mi lascio condurre.

La vedo scivolare
Lenta sui miei passi
E cambiare, mutare.

Non credo vi sia fine
A questo avanzare
Nessun orizzonte da abbracciare.

Nulla a donare
Là in fondo per caso
Un senso per spiegare.

Asfalti e prati da calpestare
Il solo destino
E della poesia la compagnia.

24 luglio 2006

Anacronismo

Anacronismo

Anacronismo
Di pensarti ancora
Oltre il ponte del tempo
Dei miei perduti passi.

Folle illusione
Di non creder vero
Il sobbalzare lento di lancette
Di deformati orologi maligni.

Non vedi che il mondo,
La gente e le ore,
restano ferme e in attesa
del tuo certo ritorno?

Semplice parentesi
Epoche di un’epoca
Bolla di non senso
Segregazione prigioniera.

Epidermica certezza
Di un noi che dona senso
E che in questa strada solo
Il silenzio del nulla.

Neppure i giorni,
le settimane e i mesi,
sognati e trascorsi
di te il ricordo cancellano.

Più forte di una roccia
Che nemmeno il lento sciabordio
Dell’incessante marea del tempo
Riesce a levigare.

Solo le asprezze
I cocci e le certezze
A ferire ancora
La mia mano segnata.

Anacronismo
Di non capire che ormai,
il tuo sorriso non più a me
è destinato.

E che tu viaggi
In luoghi profumati e lontani
E vedi il mondo
Negli occhi di un altro.

Anacronismo
Di sognarti ancora
E di piangere
Al suono di quelle note.

Se il senso dell’essere
È nella forma del suo fine,
Allora insensati
Gli anni passati.

Deserto è il futuro
E ciò che mi resta
Ore silente
È una mantra invadente:

Ritroverò il sentiero oscurato
Che da un ruscello sognato
Sinuoso mi condurrà
All’oceano della vita.

E fino all’orizzonte acquoso
Camminerò sprofondando
Sin che in esso affogherò
E finalmente vivrò.

Finalmente vivrò
Di una vita che avevo
E che ho visto fuggire.
Estremo anacronismo.



Ti Ricordo

Ti ricordo
Ti ricordo:
Il maglione rosso
Come il fuoco che brucia
La gonna corta
Come la vita mortale
Il morbido corpo
Come un cuscino assonnato.

Entrare all’improvviso
Nella stanza dei libri
Mio piccolo regno
Tra gli sguardi ammirati
Di vecchi lettori,
bella e lucente
piccola dea.

E poi uscire
Insieme giocosi
A sognare futuri
Vicini e lontani
Serate improvvisate
O vite immaginate.
Tempo perduto.

Fino a svanire
Oltre la linea
Di una curva maligna
Veloce e solitaria
Ad un mondo che capisco
Ora non è più mio.
Ma solo tuo.

Nel nulla.
Deserto è il creato
Estranee le genti
Crudeli i luoghi
E tristi gli amori.
Ti sei portata via
Persino troppo di me.

11 luglio 2006

Sciocca filastrocca

Sciocca filastrocca
Mi chiedo per chi scrivo
Ormai senza ragione vivo.

Ancora il demone della poesia
Brucia vano nell'eresia.

Sgorgano vane e belle le parole
Di chi scrive bastarda prole.

Ponete fine alla mia sorte
Lasciate che riposi nella morte.

10 luglio 2006

La pianura

File di alberi,
Geometriche prospettive
Che si fondono in rette infinite.

Pianura eterna
Smembrata da una placida vena
Che muove al mare.

Naturale depressione,
Oppressa da una fioca,
Umida foschia.

Senza tempo
In un momento ripetuto
Resto fermo.

Circolare corre lo sguardo,
Orrore del nulla
Che mi circonda.

Cerco l’asperità
Che dica il senso
Del mondo intorno.

Illuso ancora
Alla tua ara
Porgo il fiore colorato.

Ricordo estremo,
Petali stanchi
Che precipitano morenti.


Voce che taglia il suono

Voce che taglia il suono
A modulare note femminili
Incastonate in accordi stonati.

Misterioso viso
Di un mondo sconosciuto,
Cometa spendente.

Nero il tuo colore,
Oscuro come un destino
solo sfiorato.

Sfrontate parole
Per lasciar traccia
Di una realtà sognata.

Finisce il canto,
Muore la tua voce
E nell’eco una vita.


Alzo gli occhi al cielo


Alzo gli occhi al cielo
E insulto rabbioso
Un dio a cui non credo.

Osservo l’abisso
E prego tremante
Un dio che non conosco.

Invocazioni urlate
Grida silenziose
Assordante disperazione.

Solitaria creatura,
Cammino desolato
Il mondo insensato.

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