24 settembre 2012

La Sauna dei Cinque – Quinto martedì



La Sauna dei Cinque – Quinto martedì

21- Distruzione organizzata e placida della realtà.
22 – Mobilitazione armata di nuclei sinaptici de-contestualizzati.
23 – Autocertificazione di morte.
24 – Principio annichilente del tempo inesistente.
25 – Morituri, Te salutant.
21 – Cacofonie di urla dentro ampolle di materiale vivente. Tracce organiche in reperti di altre archeologie. Mistiche ridondanti. Derive spiraleggianti verso baratri di indecenza ontologica. La fine del mondo…
22 – L’altra sera passeggiavo lungo il Boulevard e, alzando gli occhi al cielo, ho visto un elicottero precipitare oltre i palazzi male illuminati. Ho espresso un desiderio seguendo la scia di fuoco perdersi nell’orizzonte.
23 – Dentro un appartamento desolato, oggetti di una vita accatastati sulle mensole e negli scaffali stracolmi di una libreria, souvenir, libri, quadri impolverati. Una donna giace sul letto sporco e disfatto. Al braccio un sottile tubo giallognolo collegato ad una flebo ciondolante. Un liquido verdognolo le gocciola nelle vena aperta. Il suo viso è tirato in un’espressione indistinta, appare forse placida? Sul comò un biglietto con una scritta.
24 – L’altra sera era un anno fa.
25 – Guerrieri pronti alla battaglia. Eroi sumeri, Uruk chiama alla vittoria.
21 – Osservare il principio stesso della realtà, l’archè primario, l’aperion, l’acqua e l’aria, deprivarsi lentamente di ogni sostanza, ipostasi depauperata di solidità fisica. Il reale si accartoccia in un nucleo irridente di nulla. Nulla. Nulla…
22 – Il fiume continuava a scorrere, tra le sue acque nere e collose ho visto oggetti perdersi alla deriva, detriti di corpi metallici e organi di scarto, metallici polmoni e cuori di silicio. Un topo nuotava contro corrente inseguendo un tozzo di pane sporco. Sull’altra sponda una donna. Ha alzato il volto e mi ha osservato. Scavalca il basso parapetto e si getta nella melma nera sotto di noi. Scompare. Come non fosse mai esistita. Continuo a camminare.
23 – L’olotelevisione resta accesa. La proiezione tridimensionale e olografica è difettosa e il corpo potenziato del presentatore si deforma in sagome contorte. Un braccio lunghissimo e un volto allungato in un’espressione rettile. La sua voce giunge bassa e distorta dagli amplificatori consumati. “La notizia non è confermata ma le voci si ricorrono e…”.
24 – Domani mi sono alzato e mi sono accorto che avevo vissuto identicamente lo stesso giorno per quattro volte. Ho preferito ritornare a questo presente anche se il calore di questa sauna è eccessivo, il porno-olo-film pessimo e la conversazione idiota. 25? Almeno tu sei cosciente?
25 – Guerra! Guerra! Guerra al 24!
21 – Come dentro un buco nero che tutto attira e attanaglia, il senso del reale scompare lentamente, risucchiato dall’intero Essere del mondo. Ogni cosa resta placida nel suo essere-puro-oggetto, fatto presente, residuo di un’ermeneutica che non esiste più.
22 – Ho percorso molte strade, poi stanco mi sono infilato nella metropolitana. La banchina era affollata di uomini identici vestiti allo stesso modo. Abiti grigi su scarpe nere e olocravatte variopinte e mutevoli. Lo schermo bidimensionale mostrava il tempo di attesa al prossimo treno. Due anni e tre giorni. Ho cercato di sedermi sulle poche panchine ma erano tutte occupate. Nell’aria il profumo di crisantemi appassiti. Ho riguadagnato l’uscita lasciando dietro di me impronte di feci.
23 – In cucina aleggia un forte odore di decomposizione. Sui fornelli elettrici una bassa padella con il residuo di un antico pasto. Carne in putrefazione e mosche ovunque. Miriadi di uova bianche pronte a dischiudersi. Altre mosche e il ronzio si diffonde ovunque come un’eco.
24 – 25, le nostre società hanno già combattuto. Non ricordi? E’ successo fra un anno e sei mesi. O erano otto? Ma chi vincerà? Questo davvero non lo rammento. Maledetto sarto, la mia memoria è sempre più scucita!
25 – Sangue tra le mani, cuori tra i denti… Guerra e battaglie!
21 – Il quotidiano torna a esistere come semplice inutilità. Fatti senza alcun vissuto si accatastano in biografie identiche, ripetizione ossessiva di voci e brusii. Non resta null’altro che l’attesa della morte. E della vecchiaia.
22 – La notte sulla città è senza stelle, i neon pubblicitari illuminano le strade meglio che i radi lampioni e negli interstizi dove il buio si annida si nascondono scarti di uomini e donne. Vendere parti del proprio corpo per sopravvivere a volte non basta e ciò che resta sono esseri senz’arti che strisciano avidi alla ricerca di cibo. Ho visto quello che forse era stato un uomo contorcersi dagli spasmi dopo essersi cibato di qualcosa trovato lungo la strada. Forse i resti di un suo simile. Dalla tasca ho sfilato il laser difensivo che portò sempre con me. Ho alzato la potenza al massimo e ho fatto fuoco. Ho regalato a quell’essere una notte senza dolore, senza fame, senza ricordi. Senza coscienza di ciò che è. Sono un uomo pietoso.
23 – Dalla finestra si vede la città. La notte illuminata dai neon. Il fiume scorre placido e putrido traboccante di relitti. Da questa distanza non se ne distinguono i particolari. Una donna cammina vicino alla bassa barriera di protezione. E’ un punto colorato dal viola di un’insegna. Di fronte a lei il fiume. Sul davanzale della finestra qualche piuma di uccello. Una bianca ragnatela e delle piccole ossa bianche. Il traffico è continuo, fari rossi che incrociano fari bianchi e nel cielo una striscia di fumo nero si perde in diagonale oltre l’orizzonte.
24 – Massì… ora ricordo che ha vinto quella partita! Ma come ho fatto dimenticarmene… Il Vimercate! Quando è stata giocata? 25, te lo ricordi?
25 – Morire nella Gloria!
21 – Anche questa pagina va a scomparire. I tratti neri si perdono e resta solo il bianco del foglio di carta, dello schermo digitale. Impossibile persino costruire un senso. Sedersi a tavolino e inventarne uno. Scegliere casualmente un significato ed elevarlo a universale, rendere, tramite l’inganno e l’illusione, oggettivo il soggettivo. Ogni cosa alla fine tende alla propria immutabile scomparsa e ciò che resterà sarà il resto di questo bianco. Ancora una volta il nulla. Nulla. Ogni lotta è vana. 25, smettila di combattere. Non si può nulla contro l’assurdo.
22- Sono venuto poi direttamente qui. Mi sono spogliato e mi sono seduto al mio posto. Al posto numerato con la scritta 22. In mezzo al 21 che va blaterando di senso e assenza di senso e al 23. Cosa ci faccio qui? Chi rappresento? Quella corporazione o quell’altra? Io odio i porno-olo-film… Lasciatemi dormire.
23 – Si può dichiarare la propria morte? Si può firmare un’autocertificazione di morte? Sì, si può.
24 – Credo di ricordare di essere morto ieri. Ma mi pare che forse il mio contratto con l’Azienda scadesse fra tre anni e allora hanno deciso di resuscitarmi per farmi terminare il mio progetto. Devo seguire la costruzione di una miniera sulla colonia Beta-2. O Beta-3? Sono a buon punto. Forse riuscirò a finire prima dei tre anni che mancano. Se finisco prima chissà se mi lasceranno essere morto in anticipo rispetto al contratto…
25 – 21, io continuerò a combattere. Questo è il mio gioco.
21 – E allora giochiamo. Giochiamo! Ad ognuno il suo gioco. Sino a che non si romperà. E si romperà prima o poi…
22 – Dormire, morire. Forse sognare…
23 – Io, numero 23, dichiaro oggi, Martedì, di essere morto.
24 – Anche solo di un paio di giorni…
25 – Alla pugna! Soldatini miei, alla pugna!

Così si conclude il quinto martedì.

07 settembre 2012

La Sauna dei Cinque – Terzo Martedì



La Sauna dei Cinque – Terzo Martedì

11 – Ehi? Ci siete?
12 - ….
13 - …
14 - …
15 – Noi chi?
11 – Come noi chi? Noi!
12 – Io.
13 – Tu.
14 – Egli \ Lei \ Esso
15 – Loro.
11 – Chi sono loro? Siamo spiati? Lo sapevo! Le forza governative della Repubblica Federale Italo-Svizzera sono all’attacco. Dobbiamo difenderci.
12 – L’ontologia dell’Essere assurge a problema filosofico fondante nell’indagine aprioristica delle possibilità del reale.
13 – Il comparto chimico sta subendo una drastica riduzione di produttività a seguito della scoperta su Alpha-Beta-Gamma 3 di un componente non inseribile nella tavola degli elementi terrestri. Si sospetta si tratti di un frammento di un manufatto alieno.
14- Ieri sera ho seguito allo stadio la partita fra il Vimercate e la Roma. Tre a zero! E chi l’avrebbe mai detto? Tanto blasone per nulla.
15- E come?
11 – Come? Contrattaccando!
12 – Anche io credo che solo tenendo conto dell’eternità degli Essenti si possa postulare come reale il reale. Ciò che è, è necessario che sia, ora, in passato e nel futuro.
13 – Si dice che si tratti di un frammento di un’ampia scultura di forma piramidale con incisioni fini e cuneiformi. Dal frammento non si evince molto anche se alcuni studiosi osservano strane analogie con le primitive forme di scrittura della civiltà Uruk IV.
14 – Non basta certo uno stadio più grande, spalti gremiti di politici e politicanti, tecnologia e luci per far qualcosa di decente. A me pare che a Roma si sia giocata una partita svuotata di significati, pallida ripetizione autocelebrativa di glorie passate mai state.
15- Attaccando? 11, hai intenzione di dichiarare quella alla Repubblica Federale Italo-Svizzera? E pensi che l’Impero del Vaticano te lo permetterà?
11- Ma come ti permetti? Noi abbiamo ottime relazioni con il Techno-Papa e con l’Impero Vaticano! E’ L’ItalSvizzera a provocare con silenziose infiltrazioni nella nostra organizzazione. Ma lo sai che sono stati sabotati tre stabilimenti nella regione della Padania nordorientale?
12 – Se l’esistenza di ogni Essente è postulabile solo come Eterna, ogni Essente perdurerà nell’infinità da cui deriva e il Tempo non esiste se non nell’illusioni di attimi di visibilità e invisibilità dell’Essente stesso.
13 – Uno studioso ha creduto di rintracciare nei segni del frammento il termine “Lugal” che nella lingua paleo-sumera significa Re.
14 – Ma non avete visto? Quanta inutile e boriosa pompa! Gioco avanguardistico o ormai classico? Ma quale gioco? Non c’è più nessun gioco da anni!
15 – E se non fosse stata opera della Repubblica Federale?
11 – Che stai insinuando 15? Di chi pensi sia la responsabilità?
12 – Ma se tutto è dunque eterno anche la morte diventa illusione. E se la morte è illusione lo è forse anche la vita come la stiamo concependo? Cosa accadrebbe se morissi ora? Se…
13 – Alcuni Xenologi ritengono che si possa parlare di un contatto con una civiltà extraterrestre di notevole sviluppo tecnologico che è passata nei pressi del nostro sistema solare non più di mezzo milione di anni fa. Potrebbero essere ancora nei paraggi.
14 – Bla, bla, bla, bla.
15 – Non sto insinuando nulla ma a quale scopo sabotare tre fabbriche di neurodroghe quando il governo della Repubblica Federale ne è così dipendente per sedare le rivolte interne?
11 – Ho capito… e se fossero i nemici della Repubblica? L’Impero pan-tedesco ne avrebbe da guadagnare. Maledetti mangiacrauti!
12 – Basterebbe prendere una pistola e… sperimentare l’eternità del mio essere Essente.
13 – Tutti i telescopi sono puntati nell’area dove è avvenuto il ritrovamento. Ma per ora nessuna traccia di questa ipotetica civiltà.
14 – Che senso ha continuare con queste farse? Smettiamo tutto e torniamocene a casa. Un po’ di amor proprio!
15- E ora vuoi dichiarare guerra all’Impero? Impero contro Repubblica? E dove è l’esercito dei Cloni?
11 – 15, tu che ne sai del nostro esercito segreto di Cloni?
12 – (Rumore di ferraglia. Poi silenzio. Poi un BANG. E poi ancora silenzio)
13 – Per evitare rischi abbiamo spedito nella zona tre astronavi militare di classe Omega armate di testate a fusione fredda.
14 – Io me ne vado! (Si alza e esce).
15 – Io? Nulla.
11- Menti!
12 – (silenzio, tranne un leggero gocciolio)
13 –  Non sentite uno strano odore?
14 – (Borbottio e rumore di porta sbattuta con forza).
15 – Io mento. Tutti mentiamo.
11- Tranne…
12 – (Sgocciolio)
13 – Devono aver cambiato la neurodroga. Questa ha un cattivo odore, non trovate?
14 – (da lontano delle urla)
15- Tranne.

Così finisce il terzo martedì.


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